Ticino

‘Preventivo preoccupante e monco: saranno previsti aumenti di imposta generalizzati?’

Il centrodestra attacca sui conti presentati dal governo e con un’interpellanza. Prima firmataria Cristina Maderni, critica l’operato e chiede lumi

In attesa di risposte. E chiarezza
(Ti-Press)
15 ottobre 2025
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L'evidente malcontento politico nei confronti del Preventivo 2026 licenziato due settimane fa dal Consiglio di Stato vede un'impennata nelle file del centrodestra. A muoversi, con un'interpellanza, sono infatti la prima firmataria Cristina Maderni (Plr) assieme a Sergio Morisoli (Udc), Omar Balli (Lega) e Gianluca Padlina (Centro). I quali mettono nero su bianco che per esprimersi sui conti, “per noi è fondamentale disporre di una valutazione d’insieme basata su informazioni complete. Alla luce del voto popolare del 29 settembre 2025 è inoltre importante per l’opinione pubblica sapere quali saranno gli sviluppi futuri del Cantone e soprattutto conoscere gli impatti che il finanziamento di queste iniziative sulle casse malati potrebbe avere sui cittadini”.

Nel quadriennio 2,4 miliardi di deficit

Ebbene, nonostante nel Preventivo 2026 non si tenga conto di questo voto popolare, per Maderni e cofirmatari “la situazione per il Cantone Ticino è drammatica sia per il 2026, sia per tutto il periodo di pianificazione finanziaria. Per il 2029 si prevedono 364 milioni di disavanzo di esercizio. Secondo i calcoli del governo a ciò si devono aggiungere ca. 350-400 milioni annui per le decisioni già prese in votazione popolare il 29 settembre 2025”. Di più: “Per il quadriennio di pianificazione finanziaria il deficit complessivo ammonta a 2,4 miliardi di franchi”. Se le decisioni prese in votazione popolare entrassero in vigore già nel 2026, annotano gli interpellanti, “si avrebbe già per quell’anno un deficit complessivo attorno ai 450 milioni di franchi (97 a preventivo più 350-400 degli oneri non considerati)”. Ciò farebbe scattare il meccanismo del freno ai disavanzi.

Le domande

E quindi Maderni, Morisoli, Balli e Padlina rivolgono le seguenti domande al governo: “È un dato di fatto che, in assenza di altre misure volte al contenimento del deficit, la situazione descritta potrebbe tradursi in un aumento del carico fiscale per il 2026 pari al 25% per tutti i contribuenti, persone fisiche e persone giuridiche. Questo aumento sarebbe generalizzato e lineare? Alla fine del quadriennio, restando invariate le altre poste delle proiezioni del governo, l’aumento generalizzato e lineare delle imposte potrebbe raggiungere il 40%? Quali provvedimenti urgenti il governo intende proporre e adottare entro il 31 dicembre 2025? Come e quando il governo intende esaminare ed eventualmente accogliere gli atti parlamentari non evasi che mirano a contenere la crescita della spesa in generale, e quelli che mirano a contenere nello specifico la spesa del personale, dei beni e servizi e dei sussidi?”