Ticino

Apertus ha prestazioni ridicole? "È stato mal interpretato"

20 ottobre 2025
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Addestrato a Lugano, il modello svizzero di intelligenza artificiale Apertus ha prestazioni che appaiono ridicole, in rapporto ad altri modelli di intelligenza artificiale (IA)? È stato frainteso, risponde Philippe Cudré-Mauroux, professore di informatica all'università di Friburgo in un'intervista pubblicata oggi da La Liberté.

Sviluppato dai politecnici federali di Losanna e Zurigo, come pure dal Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS) di Lugano, Apertus è un modello di IA open-source, multilingue e al 100% elvetico. Presentato il 2 settembre, ha suscitato un enorme interesse, ma nel frattempo diversi esperti ne hanno criticato il rendimento.

Cudré-Mauroux corre in difesa del nuovo arrivato. "Constato soprattutto che molte persone hanno mal interpretato l'obiettivo primario di questo progetto", afferma sulle pagine della testata friburghese. "Il fatto che diversi siti utilizzino i modelli di Apertus per creare un agente conversazionale ha creato confusione. Contrariamente a quanto suggeriscono queste iniziative, i politecnici federali e il CSCS non hanno creato un ChatGPT svizzero in grado di rispondere a qualsiasi tipo di domanda. È quindi fondamentale distinguere Apertus dai suoi derivati sotto forma di chatbot".

Ma se non è un chatbot come ChatGPT o DeepSeek - chiede il giornalista del quotidiano - cos'è Apertus? "È un modello linguistico generico (LLM) che deve essere adattato per poter svolgere compiti specifici. È destinato a ricercatori, aziende o amministrazioni. Sulla sua base sono stati creati dei chatbot, ma questi rimangono secondari. Attualmente, ogni persona o entità interessata può scaricare Apertus dalla piattaforma Hugging Face, che ospita altri modelli aperti di intelligenza artificiale. Sono attualmente disponibili diverse versioni: alcune con otto miliardi di parametri appresi durante l'addestramento e altre più grandi che ne contengono 70 miliardi".

Però GPT 3, la versione precedente di ChatGPT, aveva 175 miliardi di parametri, fa notare il cronista. "Sì, ma con 70 miliardi Apertus è già una buona base che può consentire, dopo l'adattamento, l'automazione di numerose attività amministrative o la creazione di altre IA. E non dimentichiamo: il suo vantaggio principale è la sua apertura e la sua etica. A mia conoscenza, abbiamo a che fare con uno dei primi modelli trasparenti al 100%".

"La maggior parte delle intelligenze artificiali americane e cinesi sono molto opache", sottolinea il 49enne. "Sia per quanto riguarda i dati utilizzati dai loro team per addestrare, sia in relazione al loro allineamento" - cioè l'orientamento dei risultati su basi etiche, sociali o politiche - "sia per l'archiviazione delle informazioni degli utenti. Il fatto che Apertus renda pubblico tutto il suo metodo di apprendimento è rassicurante per i ricercatori e le imprese locali attente ai propri dati e all'uso dell'IA".

"Per quanto riguarda la quantità di dati utilizzati per l'addestramento e le dimensioni del modello, Apertus non può competere con gli LLM di OpenAI o di altre grandi aziende", puntualizza l'esperto. "I suoi risultati saranno quindi ovviamente meno precisi e alcune richieste potrebbero portare ad allucinazioni. È necessario lavorare su nuove versioni, ma vorrei ricordare una cosa: Apertus non è un prodotto finito da utilizzare così com'è. È un primo passo interessante, lontano anni luce dal 'far west' delle big tech internazionali. A differenza di queste ultime, il modello svizzero rispetta le leggi europee e non provoca l'ira delle altre aziende".

Ma visto che sviluppare una IA rimane estremamente costoso, la Svizzera - si chiede il reporter - non dovrebbe piuttosto sfruttare gli strumenti esistenti? "Non la penso così", replica lo specialista con trascorsi al Massachusetts Institute of Technology. "C'è una domanda chiara per questo progetto portato avanti dai miei colleghi della Swiss Al Initiative. Numerose società elvetiche e amministrazioni hanno già espresso il loro interesse. Perché non soddisfarlo? D'altra parte, se la Svizzera rimane ferma, la nostra autodeterminazione è chiaramente minacciata a lungo termine".

Bisognerebbe arrivare al punto di creare un vero chatbot rossocrociato in grado di competere con ChatGPT? "È una domanda che dobbiamo porci", risponde l'intervistato. "Attualmente la Svizzera stanzia pochi fondi per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, a differenza della maggior parte dei nostri vicini industrializzati. Stiamo completamente perdendo questa rivoluzione. La Confederazione e i Cantoni dovrebbero mettere in atto una chiara strategia di sostegno. A partire da lì, potremmo effettivamente chiederci se vogliamo sviluppare nel tempo un chatbot competitivo. Sarebbe sicuramente più specializzato di ChatGPT, ma potrebbe servire la popolazione con la stessa dimensione etica introdotta da Apertus", conclude Cudré-Mauroux.