Focus sulla lotta all'immigrazione illegale e cooperazione internazionale contro i trafficanti di esseri umani
Focus sulla lotta alla "immigrazione illegale" fra i primi impegni della nuova ministra dell'Interno britannica, Shabana Mahmood, promossa alla guida dell'Home Office nell'ampio rimpasto attuato nel fine settimana dal premier Keir Starmer in seno al suo governo laburista, in piena crisi di consensi.
La ministra ha esordito oggi incontrando l'omologa americana Kirsti Noem, paladina della linea dura dell'amministrazione Trump sul dossier migranti, a margine di una riunione sulla cooperazione internazionale nel contrasto delle bande di trafficanti di esseri umani organizzata a Londra con i titolari degli interni dei Paesi anglofoni del gruppo Five Eyes: Paesi (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Usa) che condividono un livello unico di collaborazione multilaterale d'intelligence.
Mahmood ha spiegato di essere decisa ad accelerare sulla strada dei rimpatri dei "clandestini" promessa a più riprese da Starmer - anche per contenere la rampante ascesa nei sondaggi rispetto al Labour di Reform UK, partito della nuova destra trumpiana d'oltre Manica che fa capo all'ex tribuno della Brexit, Nigel Farage - ed è stata aggiornata da Noem sulla strategia americana delle deportazioni. All'ordine del giorno della riunione, ci sono anche i temi della cooperazione contro gli abusi sessuali sui bambini, della lotta alla pedofilia online e del traffico di droga.
La neoministra, operativa da sabato, deve fare i conti con le promesse finora mancate dal governo Starmer sul contrasto del flusso di piccole imbarcazioni di migranti che continuano ad attraversare la Manica fra le coste francesi e quelle del Regno Unito: segnato proprio sabato da un nuovo picco giornaliero di sbarchi, con quasi 1100 persone censite all'arrivo sull'isola.