Per la riapertura dopo tre giorni senza pubblico, il Louvre è stato letteralmente preso d'assalto, con il servizio d'ordine del museo che in alcuni momenti è stato quasi travolto dall'afflusso straordinario.
I primi visitatori attendevano all'entrata già due ore prima dell'apertura, mentre decine e decine - arrivati più tardi - hanno preferito rinunciare all'ingresso nonostante avessero prenotato il biglietto.
Intanto, con i ladri sempre in fuga e un centinaio di inquirenti sulle loro tracce, ha tenuto banco l'audizione davanti a una commissione del Senato della direttrice del museo, Laurence des Cars, la quale ha ammesso il flop dei sistemi di sicurezza e in particolare la "videosorveglianza insufficiente", con "telecamere obsolete che non coprono tutte le facciate".
Se meno di un'ora dopo la riapertura i visitatori in coda per entrare nella sala 711, quella della Gioconda erano il doppio del solito, soltanto da lontano si potevano scattare fotografie delle porte chiuse della sala di Apollo, quelle in cui è avvenuto il clamoroso furto di gioielli della Corona francese valutati 88 milioni di euro. Gli autori del furto, quattro uomini che hanno fatto perdere le tracce fuggendo con la refurtiva su due grossi scooter, sono sempre introvabili.
Il ministro dell'Interno, Laurent Nuñez, ha detto a CNews che l'inchiesta "fa passi avanti", con un esercito di "inquirenti", oltre un centinaio, sulle tracce dei fuggiaschi. Il presidente Emmanuel Macron ha chiesto una "accelerazione" dell'installazione di nuove "misure di sicurezza" per il museo più grande e frequentato del mondo.
Un capitolo affrontato senza reticenze anche nell'attesa audizione in Commissione al Senato della direttrice del Louvre che ha confermato nell'occasione di aver presentato le dimissioni qualche ora dopo il furto. E di essersele viste respingere dalla ministra della Cultura, Rachida Dati. Macron ha affidato proprio a lei la guida del nuovo "Grand Louvre", un gigantesco cantiere di ristrutturazione e rinnovamento del museo.
La direttrice ha chiesto, durante l'audizione, che "un commissariato venga insediato all'interno del museo". Ha confermato che "tutti gli allarmi" hanno funzionato, così come la "videosorveglianza all'interno". Invece, ha ammesso che le telecamere esterne "sono la nostra debolezza".
Per questo, ha aggiunto, "non abbiamo individuato abbastanza in anticipo l'arrivo dei ladri. Le debolezze della nostra protezione perimetrica sono note e identificate". Le telecamere "non coprono tutte le facciate", il nuovo sistema di videoprotezione dovrà garantire una sicurezza di livello superiore e una copertura totale sulla superficie esterna e le zone antistanti il Louvre.