Ticino

I sindacati in piazza contro il Preventivo 2026

L’assemblea di Ocst, Sit e Vpod lancia una manifestazione ‘ampia e plurale’. Proposto anche un incontro con governo e commissione ‘Gestione e finanze’

‘È ora di rimettere al centro le persone, il lavoro e la qualità dei servizi’
(Ti-Press)
23 ottobre 2025
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I sindacati Ocst, Vpod e Sit chiamano alla piazza contro il Preventivo 2026. L’assemblea intersindacale e intersettoriale svoltasi ieri a Giubiasco – che stando al relativo comunicato ha visto la partecipazione di un centinaio di lavoratori provenienti dai settori socio-sanitario, socio-educativo, dello Stato, dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc), della scuola e della polizia – ha approvato una risoluzione che, tra le altre cose, lancia una “manifestazione ampia, plurale e aperta ad altri attori disponibili”. Data e luogo: sabato 29 novembre a Bellinzona.

‘Necessario un cambio di rotta’

Durante l’incontro, viene spiegato nel comunicato, “l’assemblea ha espresso profonda contrarietà rispetto alla continuazione di una politica di contenimento della spesa che, nel solco dei tagli degli anni precedenti, colpirà duramente i servizi pubblici e para-pubblici”. Una politica che per il personale presente a Giubiasco “comporta un insostenibile deterioramento dei servizi fondamentali, un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro, un’erosione del potere d’acquisto e un enorme danno alla popolazione del nostro Cantone”. Tant’è che, “per scongiurare uno smantellamento del servizio pubblico e del partenariato sociale”, dai presenti è stato richiesto “un cambio di rotta che rimetta finalmente al centro le persone, il lavoro e la qualità dei servizi”.

Gli assi della mobilitazione

Quello della manifestazione è un ulteriore tassello che si aggiunge alla petizione sindacale ‘Misure di risparmio: è ora di cambiare rotta!’, che sarà consegnata a governo e parlamento durante la sessione di dicembre, ma anche alla giornata di azione sui posti di lavoro e sul territorio che si terrà mercoledì 19 novembre, volta a tematizzare la petizione e la manifestazione di Bellinzona. Tra gli assi su cui i sindacati intendono sviluppare la mobilitazione, anche la richiesta a stretto giro di un incontro con il Consiglio di Stato e la commissione parlamentare ‘Gestione e finanze’. Commissione che, dopo il messaggio del governo licenziato a inizio mese sul Preventivo 2026, dovrebbe iniziare in queste settimane a confezionare il rapporto sui conti dello Stato da presentare in aula.

Le rivendicazioni

Nella risoluzione avallata dall’assemblea figurano anche diverse rivendicazioni: da “un aumento del finanziamento agli enti socio-sanitari e socio-educativi, ancora bersagliati da una riduzione dei contributi, per difendere le condizioni di lavoro e la qualità delle cure, dell’accompagnamento e della presa a carico”, passando da “misure volte a salvaguardare il potere d’acquisto, aumentando i salari soprattutto per le fasce più basse, recuperando per tutti almeno il carovita non riconosciuto negli ultimi anni e preservando le condizioni pensionistiche”, fino alla “tempestiva concretizzazione dell’adeguamento delle classi salariali nelle case anziani a quelle dell’Ente ospedaliero cantonale e della rivalutazione salariale della funzione di infermiere presso l’Osc”. Ma anche: “La revoca della non sostituzione del personale partente del 10% nell’amministrazione, prospettata in modo indiscriminato e cumulato nei prossimi tre anni (fino a ben il 30%)”, “coraggiosi investimenti nella scuola pubblica, che permettano di rispondere alle crescenti sfide educative e al precariato dilagante, riducendo per esempio il numero di allievi per classe”, “la rinuncia ai tagli che colpiscono in particolare la Croce Rossa, che rischiano di portare a trentacinque licenziamenti e a una drastica riduzione dell’accompagnamento di minori/giovani adulti”. Non da ultimo, “condizioni quadro e risorse finanziarie adeguate alla presa a carico degli oneri formativi per i nostri studenti e per chi è chiamato a formarli” e “il pieno diritto di poter informare i familiari, l’utenza, i lavoratori e la società sulle gravi conseguenze che stanno comportando le misure di risparmio”.

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