Ticino

Una sostenibilità da raggiungere e i conti da mantenere in pareggio, ‘ma il Cantone deve fare di più’

L'Ente ospedaliero ha presentato il primo rapporto di sostenibilità. Da Martinetti un messaggio politico: ‘Siamo quelli che, per distacco, ricevono meno’

(Ti-Press)
23 ottobre 2025
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Un rapporto di sostenibilità, che analizza sei aree strategiche dell’Ente ospedaliero cantonale, e un messaggio rivolto alla politica. Messaggio che parla pure lui di una sostenibilità importante, se non la più importante: quella finanziaria. «Oggi abbiamo dei conti sani e in pareggio – afferma il direttore generale dell’Eoc Glauco Martinetti – ma questo è reso possibile grazie a uno sforzo immenso. Per uno o due anni è sopportabile, poi il Ticino dovrà capire che alla sua sanità pubblica qualcosa bisogna dare». E quel qualcosa è un maggiore sostegno economico. «Nel 2024 il Cantone ci ha versato 7,9 milioni per le prestazioni di interesse pubblico. Siamo l'Ospedale che per distacco ha ricevuto meno. Per fare un paragone: il Cantone Turgovia, penultimo della graduatoria, ha versato 20 milioni. A questo si aggiungono le misure di risparmio e il contributo di solidarietà che ci è stato richiesto, 7 milioni in tutto». Fa notare Martinetti, «al netto abbiamo ricevuto dal Cantone 900mila franchi». Tutto questo in un contesto complesso. L’Ente ha infatti ricordato ancora come le tariffe che applica siano, sia a livello stazionario che a livello ambulatoriale, le più basse in Svizzera. Questo a fronte di un servizio capillare. «L’Ente oggi è estremamente ampio nelle sue attività. Partiamo da prima della nascita, con il centro di fertilità cantonale, e arriviamo fino all’accompagnamento al fine vita. Ma siamo anche estremamente profondi: si va dalla bagatella curata col cerotto al Pronto soccorso fino alla cura chirurgica dei politraumi». La conseguenza, inutile dirlo, è una sola: «Questa ampiezza e profondità costa un’enormità – ricorda Martinetti –. Quindi se non abbiamo un supporto, e da parte di chi potremmo averlo se non dal Cantone, probabilmente dovremo iniziare a restringere».

‘Non vogliamo dover riprendere
il famoso treno per Zurigo’

Chiarische Martinetti: «Ma restringere di qua e di là vuol dire tornare ad attivare il famoso treno per la Svizzera interna che anni fa bisognava prendere per determinati tipi di cure che invece oggi abbiamo anche in Ticino. Al momento siamo il terzo cantone con la percentuale più bassa di cittadini che vanno in un’altra regione per curarsi. Sicuramente incide il fattore linguistico e la barriera geografica, ma è un numero che non vogliamo veder crescere». Detto questo, il direttore generale dell'Ente ospedaliero riconosce la difficile situazione delle finanze cantonali: «Capiamo la situazione e infatti non siamo qui a picchiare i pugni sul tavolo. Dobbiamo però far presente che ogni aggravio e ogni richiesta hanno un costo che, senza il relativo contributo finanziario, ci mettono in una situazione di difficile equilibrio finanziario».

Tornando al rapporto di sostenibilità appena pubblicato, si tratta di una “prima” a livello nazionale. Nessun altro ospedale si è infatti dotato di un documento così ampio e articolato. «Fino ad ora la sostenibilità era presentata a maggio, insieme al rapporto annuale – spiega il presidente del consiglio di amministrazione Paolo Sanvido –. Ora invece ha giustamente uno spazio a sé. Uno spazio all'interno del quale si trova pure la nostra strategia e che ci dice a che punto siamo per raggiungere i nostri obiettivi». Riprende Martinetti: «I nostri sono numeri importanti e impattano molto sul Ticino. A livello di occupazione e di ritorno economico sul territorio». Per dare due cifre: nel 2024 l’Eoc ha generato un valore economico di 961 milioni di franchi. Ebbene, 682 milioni sono stati distribuiti in Ticino. A cui si aggiunge il fatto che l’Ente rappresenta il 3 per cento del Pil cantonale e il 3 per cento della popolazione attiva in Ticino. «Siamo un buon attrattore di talenti. In una regione che subisce la fuga di cervelli l’Eoc è un datore di lavoro che riesce a riportarli sul territorio».

Già, ma cosa esce dal rapporto di sostenibilità? Che qualcosa è sicuramente stato fatto ma che la strada da fare per raggiungere gli obiettivi prefissati – uno su tutti: ridurre a zero entro il 2050 le emissioni nette – è ancora lunga. Ammette Martinetti: «Io non credo che oggi siamo virtuosi. Dire oggi che l'Ente ospedaliero è virtuoso equivale a utilizzare un aggettivo che non è corretto. Siamo però impegnati e potremo diventare virtuosi quando questo rapporto di sostenibilità avrà raggiunto la terza o la quarta pubblicazione. Questo nonostante ci siano degli ambiti dove stiamo già facendo grandi cose». Tra questi c'è sicuramente quello dell'approvvigionamento energetico. L'Eoc ha infatti scelto di prediligere una fornitura di energia idroelettrica e autoproduzione attraverso pannelli solari. Un passaggio importante è avvenuto proprio lo scorso anno e ha permesso di dimezzare le emissioni di CO2 rispetto al 2023. «Si tratta sicuramente di un investimento, che ha però un ritorno sia finanziario che strategico».

‘Uno strumento di gestione operativa’

«Questo documento ha sicuramente lo scopo di mostrare quello che facciamo e quello che intendiamo fare, ma anche di ispirare i nostri collaboratori ad avere un atteggiamento il più sostenibile possibile sotto tutti i punti di vista». E questo sta avvenendo: «L'input è arrivato dall'alto, ma si sono poi create iniziative e dinamiche virtuose dal basso. Due spinte che si sono incontrate e stanno generando delle dinamiche positive», dice Jelena Veljkovic che per l'Eoc si occupa di gestione del rischio e ha seguito da vicino l'elaborazione del rapporto. Un'elaborazione durata diverso tempo. «Siamo partiti nel 2022 e abbiamo deciso di seguire una metodologia rigorosa», spiega Andrea Betteo, ingegnere di +O Positive Organization, la ditta con sede a Lugano che si è occupata del rapporto. «Il risultato è uno strumento di gestione operativa in grado di orientare le scelte strategiche dell'azienda in ambiti come la gestione dei rifiuti, dell'energia ma pure quella dei collaboratori». Precisa Giovanni Facchinetti, amministratore di +O Positive Organization: «Il rapporto di sostenibilità realizzato con l'Eoc segue standard internazionali. Troppo spesso questo genere di documenti sono fatti più per marketing che per altro. In realtà deve essere un documento che risponde a requisti scientifici ed è in grado di fornire indicazioni precise».