La provincia di Taranto, punto di partenza, e Locarno, tappa di arrivo di un lungo percorso ferroviario che univa il Sud Italia alla Svizzera portando i lavoratori stagionali, per lo più uomini, verso impieghi temporanei oltre le Alpi. Erano gli anni di Schwarzenbach e della campagna politica contro l’‘Überfremdung’, il presunto eccesso di presenza straniera, poi gli anni del referendum del 1970 che, pur respinto, aprì la strada a politiche restrittive: i lavoratori potevano restare solo nove mesi l’anno, con diritti limitati e lontani dalle famiglie.
La mostra ‘F-1386 N-1387’, con fotografie di Giuseppe Chietera e Fabio Tasca, aperta fino al prossimo 16 novembre alla Consarc/Galleria di Chiasso, si concentra su due luoghi simbolici di quel movimento migratorio, Taranto e Locarno, mostrando non volti ma spazi, architetture, paesaggi urbani e rurali che conservano tracce silenziose di quelle storie. Sabato alle 17 si tiene l’incontro ‘Architetture silenziose’, con Luigi Trentin in dialogo con Giuseppe Chietera e Fabio Tasca, in occasione della presentazione del libro ‘F-1386 N-1387’. L’entrata è libera.