Musica

Lea Gasser presenta 'Circles' album nato durante una residenza artistica in Islanda

Il quintetto zurighese debutta al Festival JazzOnze+ a Losanna; unica tappa in Ticino il 21 maggio 2026

23 ottobre 2025
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La giovane fisarmonicista zurighese Lea Gasser pubblica mercoledì prossimo il suo secondo album "Circles", la cui ispirazione è nata nel corso di una residenza artistica in Islanda. Lo presenterà al Festival JazzOnze+ di Losanna il 31 ottobre con il suo quintetto. Il 21 maggio 2026 porterà il nuovo disco sul palco anche in Ticino, a Jazz in Bess a Lugano.

La scorsa estate, la 33enne ha soggiornato in due villaggi isolati dell'Islanda per comporre, sola dinanzi all'immensità del paesaggio. Nessuna città, nessun concerto, nessuna distrazione. A circondarla solo il silenzio, artisti provenienti da orizzonti diversi e tempo per la ricerca.

"Circles" è un progetto intimamente legato a questa terra nordica che aveva già attraversato dieci anni or sono in bicicletta. "Dopo il mio Bachelor in musica classica a Berna, avevo bisogno di staccare, non volevo più sentir parlare di musica. Ho preso la mia bici e sono partita da sola da Berna alla volta dell'Islanda", dice a Keystone-ATS.

Là, pedalando, scopre una natura selvaggia e impara ad ascoltarsi. Mette allora da parte lo strumento, che ritroverà cinque anni dopo, stavolta rivolgendosi verso il jazz, lanciandosi in un Master all'Alta scuola di musica (HEMU) di Losanna.

Comporre nuovamente in Islanda, un decennio dopo: è un modo per chiudere il cerchio, come indica il titolo dell'album.

Un quintetto dalle identità multiple

Gasser è accompagnata da cinque musicisti legati dalla loro formazione comune a Losanna, ma sparsi oggi in tutta la Svizzera. Il batterista francese Romain Ballardini vive a Losanna, il bassista ticinese Emilio Giovanoli in Ticino, il pianista di origine italiana Mirko Maio vive anche lui in Svizzera romanda e il sassofonista e flautista svizzero-tedesco Samuel Urscheler vi risiede da un decennio. Insieme formano un quintetto dinamico, attento e affiatato, che Gasser chiama semplicemente Lea Gasser 5tet.

I brani di "Circles" sono stati dapprima composti in solitaria in Islanda, poi riarrangiati al suo ritorno in Svizzera. "Sono arrivata con i miei spartiti, le mie idee e loro hanno apportato la loro sensibilità."

Il risultato è una musica al contempo organica e lavorata, dove convivono forme aperte e strutture ricche, talvolta ispirate alla musica classica, altre volte a elementi folcloristici, ma sempre con una particolare attenzione allo spazio e alla risonanza.

"Penso sia una musica che racconta storie, che evoca a tratti un'atmosfera di musica da film. È qualcosa che mi viene detto spesso. Ha un aspetto lirico, melanconico, sognante, forse quasi un po' classico", dice.

La composizione s'ispira a situazioni molto concrete. "Ho bisogno che un brano abbia un'anima. Necessito un ambiente, un'emozione, una persona, una storia. È spesso questo punto di partenza che mi permette di scrivere."

La fisarmonica, diversamente

Formata dall'infanzia alla pratica classica, Gasser conosce limiti e risorse della fisarmonica, strumento poco presente nel jazz contemporaneo, il che rappresenta un atout, secondo lei.

"Rimane una fisarmonica, ci sono cose che non posso fare. A volte vorrei che fosse un piano, o un'altra cosa". Ha quindi imparato a usarla in modo diverso, a distoglierla dai suoi usi tradizionali per allontanare i cliché che le sono rimasti appiccicati addosso.

Questa ricerca sonora si espande oggi ad altri progetti. Gasser sta lavorando a un quartetto acustico, senza piano né batteria, che presenterà in dicembre a Berna nel corso di una serata "carta bianca" al Bee-Flat. Vi testerà un repertorio inedito, con un'estetica diversa dal quintetto. "Attualmente sto scrivendo tutta la musica. Se funziona, sarà forse un nuovo gruppo."

Ogni formazione ha il suo proprio linguaggio. "Non utilizzo i brani del quintetto per adattarli altrove. Ogni progetto, sia esso da solista o in duetto, ha il proprio stile, il proprio repertorio."

Apprezzamento rapido

Nel 2024, il suo quintetto si aggiudica il ZKB Jazzpreis, uno dei concorsi più reputati della scena jazz elvetica. Un riconoscimento per il suo primo album, "L'Heure Bleue", registrato all'HEMU di Losanna in un giorno.

Da allora, ha tenuto numerosi concerti e ha partecipato alla Suisse Diagonale Jazz, una tournée nazionale per la promozione del jazz emergente. Il secondo disco "Circles" le ha preso più tempo. "Ho iniziato ad organizzarlo un anno prima. Ho fatto una residenza per scrivere la musica, ho chiesto finanziamenti, abbiamo avuto un ottimo label. È un altro livello."

Gasser moltiplica anche le collaborazioni. Sta preparando un lavoro che mescola fisarmonica e musica elettronica, nonché composizioni per il teatro e chissà magari anche per il cinema: "È il mio sogno", confida. "Voglio confrontarmi con nuove discipline. Ho suonato in pièce di teatro dov'ero musicista e un po' attrice, e mi è piaciuto molto."

Sarà in tournée con "Circles" in tutta la Svizzera fino a maggio dell'anno prossimo; l'ultima e unica tappa in Ticino sarà il 21 maggio 2026 a Jazz in Bess a Lugano. Il vernissage ufficiale dell'album è previsto al Bee-Flat di Berna il 29 ottobre.