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Rozier e Billups arrestati per scommesse illegali e poker

Bufera nel massimo campionato nordamericano, coinvolto in due (distinte) indagini che interessano anche la criminalità organizzata

(Keystone)
23 ottobre 2025
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Una bufera si è abbattuta sul massimo campionato nordamericano. Il giocatore dei Miami Heat, Terry Rozier, e il tecnico dei Portland Trail Blazers, Chauncey Billups, sono infatti stati arrestati nell’ambito di (due) operazioni distinte per scommesse illegali e partite di poker truccate. Circa trenta le persone finite in manette con l’accusa di frode, estorsione nonché riciclaggio. Una serie a dir poco incredibile d’intrecci fra criminalità organizzata e personalità sportive. Il fatto che quattro delle cinque famiglie della mafia newyorchese siano coinvolte nella stessa inchiesta estesa in undici Stati americani è insieme molto raro e preoccupante, hanno riferito fonti dell’Fbi. Un segnale della vastità della rete messa in campo.

Il sistema di scommesse clandestine faceva capo a informazioni “segrete” su atleti e squadre della Nba, come ad esempio quando i giocatori sarebbero rimasti “in panchina” o avrebbero “abbandonato in anticipo” un match. La maggior parte di queste puntate “era su eventi singoli”, più facili quindi da manipolare. “Una rete che ricorda un film hollywoodiano”, ha dichiarato in conferenza stampa l’agente del Bureau responsabile dell’inchiesta, Kash Patel. Da settimane nell’occhio del ciclone, Rozier è indagato per una serie di scommesse “sospette” durante la partita fra Charlotte – squadra in cui militava – e New Orleans del marzo del 2023. I bookmaker hanno segnalato un’anomala impennata nelle puntate su Rozier, qualcuno ha perfino rilanciato fino a più di 200'000 dollari (in appena 46 minuti), spingendo i responsabili a sospendere le scommesse riferite proprio a lui. E sì che, in quell’incontro, l’oggi 31enne aveva giocato solo dieci minuti a causa di un presunto infortunio al piede.

Più complessa l’indagine chiamata ‘Royal Flush’ e che riguarda il clandestino giro di gioco d'azzardo. Fra le persone finite in manette figurano il già citato Billups e l’ex giocatore nonché allenatore Damon Jones. Secondo le prime indiscrezioni, i due attiravano ricchi giocatori che venivano puntualmente ripuliti attraverso una serie di sofisticati trucchi durante partite di poker illegali. I membri delle famiglie mafiose provvedevano quindi al recupero dei “crediti” da parte delle vittime tramite intimidazioni, minacce o violenze, per dividere in seguito i proventi con Billups e Jones. Una mazzata per la massima lega, che pur se “pienamente collaborativa”, rischia di avere pesantissime conseguenze.