Calcio

Cedric Itten, ben più di una riserva

Tornato in Nazionale dopo due anni, il centravanti basilese del Fortuna Düsseldorf dice che saprà farsi trovare pronto qualora Yakin avesse bisogno di lui

2 settembre 2025
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Cedric Itten torna in Nazionale dopo oltre due anni di assenza. Il centravanti basilese, che a Düsseldorf sta vivendo un magico inizio di stagione, non è certo la prima scelta di Murat Yakin, ma sarà prontissimo a rispondere presente qualora Breel Embolo dovesse dimostrarsi a corto di ritmo alla vigilia dei primi match di qualificazione ai Mondiali per la Svizzera.

Poco più di un mese dopo aver lasciato lo Young Boys, squadra in cui non voleva spartire il tempo di gioco al centro dell'attacco, il 28enne Itten ha già raggiunto uno dei suoi obiettivi, e cioè riguadagnare la considerazione del selezionatore della Nati.

«L'idea di ritrovare un posto con la selezione è fra i motivi che mi hanno spinto ad accettare l'offerta del Fortuna Düsseldorf», commenta il diretto interessato da Horben, in Germania, dove la Svizzera è in ritiro per preparare la prima partita della sua campagna nordamericana, in agenda venerdì sera a Basilea contro il Kosovo alle 20.30. «Prima di accettare, comunque, ho voluto sapere cosa ne pensava Murat. E lui mi ha detto che si trattava di un grande club, impegnato in un campionato molto interessante».

Parla della Zweite Bundesliga, il torneo cadetto tedesco, competizione che, a livello di affluenza di pubblico sugli spalti, non ha nulla da invidiare ai migliori campionati del continente. Con 30'850 spettatori di media a partita lo scorso anno – e oltre 40mila a Düsseldorf – la Serie B teutonica attira infatti più appassionati di quanto non facciano la Serie A italiana (30'772) e la Ligue 1 in Francia (27'946). Lo dicono le statistiche fornite da Transfermarkt, sito calcistico specializzato. In Europa, solo l'inglese Premier League (40'474) e la vera Bundesliga (38'662), dunque, sono in grado di vendere più biglietti della seconda lega di Germania.

Con la maglia del Fortuna, Itten ha immediatamente saputo farsi valere, andando a segno tre volte nel corso delle prime quattro gare. Il suo tonitruante inizio di stagione sulle rive del Reno, unito all'assenza di Zeki Amdouni – gravemente infortunatosi al ginocchio a metà luglio – e alla mancanza di ritmo di Noah Okafor, che dal suo arrivo a Leeds ha giocato solo pochi minuti, hanno ovviamente contribuito a far sì che Itten venisse richiamato in Nazionale.

Sulle colline attorno a Freiburg, non lontano dalla Foresta Nera, colui che si era rivelato al San Gallo (36 reti in 63 incontri) ha così ritrovato un gruppo a cui ancora non si era rassegnato a rinunciare. «Ho sempre sentito di far parte di questa squadra, anche quando non venivo più convocato», spiega in modo sincero Itten. «Sono orgoglioso delle mie 12 presenze in maglia rossocrociata, e sono felicissimo per quelle che ancora potrò disputare», aggiunge.

Il suo esordio con la casacca della Nati risale al novembre 2019, quando venne chiamato dal ct Vladimir Petkovic e riuscì ad andare a segno già alla sua prima presenza, contro la Georgia (1-0). In seguito, trovò addirittura una doppietta al cospetto di Gibilterra (6-1) in occasione delle qualificazioni all'Europeo del 2021. Purtroppo per lui, però, Itten non ha mai avuto la chance di prender parte alla fase finale di un grande torneo. In Nazionale, è sempre stato considerato un eterno jolly, specie dopo le sue non brillantissime esperienze in Scozia (8 reti in 48 match coi Glasgow Rangers) e in Bundesliga (2 gol in 12 apparizioni con la maglia del Greuter Fürth), che si chiusero col suo ritorno in Svizzera. Allo Young Boys, però, non ha saputo confermare le belle prestazioni che aveva fornito in occasione della sua prima stagione, quando aveva segnato ben 19 reti nel massimo campionato.

Il 28enne renano, dunque, sa bene di non avere lo statuto di Breel Embolo in seno alla Nati. «Yakin me l'ha fatto capire molto bene», dice Itten. «So bene qual è il mio ruolo, e lo svolgerò impegnandomi al 100%». Resta il fatto che il ruolo di centravanti all'interno della squadra Svizzera è qualcosa di tutt'altro che scontato. Invitato ad andarsene dal Monaco (è approdato al Rennes per circa 14 milioni di franchi), Embolo dall'inizio della nuova stagione non ha giocato nemmeno un minuto, e ha dovuto attendere gli ultimi minuti del mercato – lunedì sera – per trovare una nuova sistemazione. «Si allena, ed è in forma e pronto a giocare», ha detto di Breel il selezionatore Murat Yakin giovedì scorso quando ha diramato la lista dei convocati. Nella gara di venerdì contro il Kosovo, prepariamoci dunque a vedere Itten in panchina, a meno che Yakin non abbia in mente di operare una mossa a sorpresa.